“La leggenda dell’Amica Ancestrale”, una fiaba illustrata.

Un’ anteprima, un progetto, una fiaba.
La leggenda dell’Amica Ancestrale” è una storia che parla di come le donne smarriscano il senso originario della propria bellezza e femminilità  per adattarsi a modelli prestabiliti – da altri – ed errati.
Affinchè le bambine, nel loro futuro di donne, facciano risplendere la loro magnifica unicità.

Due illustrazioni realizzate da Laura Iorio

laura-ioriogouache-on-paper

 

“Storia di una scintilla”, una fiaba illustrata.

Ecco l’anteprima di un progetto che sta nascendo proprio in questi freddi e bagnati giorni (insieme a molti altri). Una fiaba illustrata. Affinché le menti dei bambini ricordino ciò che già sanno.

“Storia di una Scintilla”, illustrata da MICHELA BURZO è un racconto che parla di una mancanza: la perdita di uno o di entrambi i genitori e il percorso che una bambina fa, attraverso gli Spiriti degli antenati, per ritrovarli. Ovvero per sempre nel proprio cuore.

scintilla

 
 

La casa del quartiere Coppedè

Un concorso letterario, indetto dal Comune di Roma.
Un premio dedicato al quartiere Coppedè, “unico esempio a Roma dell’eclettismo dell’architetto e scultore fiorentino Gino Coppedè”.

Chi  conosce Roma non può ignorare questo quartiere che combina in maniera originale stili architettonici tanto diversi. Liberty, Art Decò, Gotico e Barocco, fusi con l’arte medievale, rinascimentale e dell’antica Grecia. Il risultato è conturbante, spiazzante, ammaliante.
Una zona franca nella frenesia caotica dell’Urbe.
Per queste creazioni surreali ho creato una storia brevissima.
Il titolo è La casa del quartiere Coppedè.

Uno dei ragazzi che ha valutato il mio racconto per la selezione si è venuto a complimentare.
Mi ha detto di averlo letto di notte e durante la lettura si è dovuto alzare per accendere la luce. La storia gli ha provocato una inquietudine sottile che gli è rimasta attaccata addosso per ore.
Quale migliore complimento poteva mai essermi fatto?

Qui c’è il racconto completo, con il titolo cambiato. Chissà perché.

Deve essere piaciuto, a giudicare dal risultato.

antologia-e-targa-coppede

SINOSSI

Gualtiero, il protagonista, abita il quartiere nell’immediato dopoguerra. Soggiogato da quelle visioni di calce e cemento cade vittima delle sue stesse illusioni e, semplicemente, perde il senno. Vediamo il quartiere attraverso i suoi sensi, i suoi sentimenti. Angoscia, paura, inquietudine. Sente che il quartiere lo ha condannato a una esistenza diversa, limitata. Lo imprigiona, gli toglie l’aria, la libertà. Ma è davvero così? In un “mondo esterno” in cui la “malta grezza del materialismo” si è infiltrata ovunque, chi è davvero il folle? Chi vive imprigionato e conduce una esistenza limitata? Non lui. 

Qualche foto della premiazione.

premio-letterario-coppede_1                        coppede-premiazione_4

 

Rivista letteraria “Origine”

Era il 2002, mi pare. Il cuore della mia formazione universitaria.
Nella sovraffollata Casa dello Studente romana di via De Lollis, dentro una stanza larga poco più di tre metri per tre, un gruppo di ragazzi ragionava di letteratura.
Incontravo  tutte le sere (o quasi), Michele Infante (che divenne poi il Direttore Responsabile), l’ottimo Paolo Vecchio, il talentuoso Davide L. Malesi, il redattore Roberto Balzano e pochi altri. Erano gli albori. Eravamo pochi.  Uno sparuto  manipolo di appassionati della carta.

Ricordo bene il fascio di luce della lampada che avvolgeva quei corpi giovani, illuminando volti con barbe morbide, rade. Poco più che adolescenti, poco meno di uomini. In quegli spazi angusti, seduti sul pavimento perché non c’erano sufficienti sedie, fondammo la rivista letteraria Origine.
Questa qui: Rivista letteraria Origine

Ne sentivamo l’esigenza. La spinta creatrice soverchiava le nostre difficoltà, le ristrettezze, i limiti contro i quali sbattevamo tutti i giorni. Dall’editoriale di quel numero 0 di Michele Infante rileggo: «questo progetto nasce dall’esigenza di una fruizione diversa dell’arte e di svecchiamento di un sistema editoriale che vede la pubblicazione sempre di soliti noti, scrittori o intellettuali […] L’attuale panorama letterario non permette a giovani autori l’accesso alle stampe. La nostra scommessa è ritagliarci uno spazio capace di accogliere idee e voci “fresche”, di far nascere interesse, stimolare discussioni critiche

Una scommessa di carta in un’epoca in cui il virtuale cominciava la sua forsennata corsa verso il futuro. Certamente follia, ma sacra.
La rivista fu fondata, con molti sforzi da parte di tutti, riuscendo a essere pubblicata per Natale. Portai a casa dai miei quel numero 0, fiera del risultato ottenuto.
Rileggendolo ora, a distanza di quasi dieci anni, il mio racconto mi pare brutto, scritto male, esposto peggio, senza trama, senza mordente. Eppure mi commuove. Per la passione, la speranza, il fervore quasi religioso per quel progetto.

Cosa successe poi?

Mi persi io, forse mi persero loro, ricordo poco. Qualche screzio, gli esami che pendevano come una ghigliottina pronta a scattare sulla mia borsa di studio. Accadde che la trama si sfilacciò e non fu rammendata.

Eppure la parola Origine evoca ancora, in me, quell’autunno lontano in cui la passione per la letteratura mi unì a uno sparuto manipolo di giovani e inesperti eroi.

rivista-orgine